MORIRE O VIVERE


LONGEVITA'



Dopo molti anni, s'è rivista una vecchia zia, di 86 anni.Ora ricordava sua sorella, che non è più, la mamma. Non è invecchiata e non si è incartapecorita; non ha quasi neppure rughe. 

Si è, soltanto e leggermente, ingrassata.

Quasi come se il tempo per lei non fosse trascorso. Vive come sempre nella stessa casa, nello stesso ambiente, fra le stesse cose; sempre con le sue due figlie e i loro mariti, nello stesso palazzetto atavico. Le nipoti, sposatesi, sono andate a vivere àltrove.

Sembra un miracolo!

In tutti questi anni sono accadute tantissime cose; viaggi, incontri, tentativi esistenziali, avvenimenti vari, esperienze davvero innumerevoli anche nel lavoro, emozioni, amori e poi la famiglia, gli amici, nascite e morti e altro ancora. Si è vissuti in paesi di più continenti, si sono cambiate almeno una dozzina di abitazioni, si sono visti tanti volti, si sono imparati tanti nomi e cognomi, sentite tante storie, conosciuta tanta gente e s'è parlato anche con chi non s'è conosciuto.

E, per lei, invece tutto è rimasto sempre uguale, fermo, sicuro, immutabile; lei stessa non s'è quasi cambiata.

Trovò il maturo nipote invecchiato e imbruttito; si meravigliò del grigiore dei capelli.

Suggerì di far ricorso al colore anche per i capelli (non solo per dipingere) e di non mangiare alcunché fuori casa, soprattutto se offerto da estranei.

È la sua ricetta.

Generalmente non mangia cibi che lei stessa non cucini o prepari; nemmeno se a cucinare o preparare qualcosa da mangiare per lei siano le figlie.

È sopravvissuta alle sue sorelle più giovani, ad alcuni suoi nipoti, a tanti amici e parenti. È informata e, in qualche modo, partecipa alla vita ed è stranamente giovane per la sua età.

Crede nell'occulto, nella magia, è superstiziosa e non ha fiducia in medici e medicine che definisce veleni; d'estate va sempre al mare; è lucida, viva ma da sempre con uno strano e difficile carattere.

Forse è longevità da carattere?

O è il risultato della magia nella quale ha fiducia.

Da lei, da bambino, si apprese tutto sui poteri del sale, sul quadrifoglio, suglispecchi rotti, sull'olio versato, sui gatti neri, sul numero tredici, sul colore rosso, su altri numeri e su innumerevoli altri simboli che, in fondo, danno un pizzico di sapore magico alla vita, come favole per adulti.

Le noci dal guscio trivalve (portafortuna) furono rivelate invece dalla mamma e, fino ad un certo punto della vita, se ne trovarono tantissime.

Ora molto meno.

 

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Sedici Aprile