MAGNETISMO E IMPREVISTI


FACILISSIMO ANCHE PER UN BAMBINO



Quel giovane attore incontrò per caso un'amica al supermercato, dov'era andato per comprare poche cose. Non gli piaceva cucinare e, anche allora, preferiva mangiare in trattoria o in ristorantini economici; si trova a bene e, soprattutto, evitava di far da mangiare, lavare piatti e stoviglie, occuparsi di cucina.

Era lontano anni luce da tale attività.

L'amica lo invogliò - secondo lei cuocerlo era facilissimo anche per un bambino - ad acquistare un pollo surgelato, già preparato e condito; bastava aggiungere un po' d'olio, vino bianco e infilarlo nel forno. Queste le istruzioni dell'esperta cuoca.

Sembrava una gran bell'idea e lo comprò.

Qualche giorno dopo decise di cucinarlo e lo tirò fuori dal frigorifero. Un amico telefonò; uscirono per cena. Lo rimise in frigo.

Nei giorni seguenti si ricordò, più in dettaglio, sul metodo giusto per cucinare il pollo e si procurò vino bianco, che non aveva in casa.

Trascorsero ancora giorni e tirò fuori dal frigo, di nuovo, quel pollo; constatò -nel primo tentativo non aveva avuto tempo di notarlo- che avrebbe dovuto prima disgelarlo. Aveva fame; ci voleva tempo per l'operazione disgelo. Lo mise sul calorifero; nessun risultato.

Andò un po' depresso nella solita trattoria, dopo aver riposto per l'ennesima volta il pollo in frigo.

Era più contento che mai! Si spendeva poco; il cibo era sano e buono, non c'era alcun problema. Il trattore e la sua famiglia erano gentili; non doveva cucinare, lavare piatti, mettere in ordine, eccetera.

Il pollo era sempre lì; giorni o, forse, alcune settimane erano trascorsi. Bisognava dare, comunque, un senso, al pollo del frigorifero.

Pensò di prepararlo per la domenica successiva; aveva tempo, era libero da impegni di lavoro; ormai era quasi una sfida all'ultimo pollo!

Lo mise a disgelare; l'avrebbe mangiato l'indomani.

Comincio ad organizzarmi, a fare qualche progresso anche in cucina, si disse.

Il mattino dopo, ricordò che, come quasi tutte le domeniche, era invitato a pranzo da un parente. Che fare?

Una vera iettatura!

Al pollo non restava che rientrare ancora una volta nel frigo; non aveva alternativa.Se almeno fosse stato vegetariano avrebbe evitato l'andirivieni dal frigo al povero pollo!

Realizzava tuttavia di essere stanco di questo pollo, ormai scongelato, facile da preparare anche per un bambino ma di cui non riusciva a liberarsi e che, soprattutto, non s'adattava alla sua personalità, al suo tempo, al suo modo di vivere d'allora; voleva, tuttavia, utilizzarlo comunque, avaro, o meglio, quasi squattrinato com'era quel giovane attore.

Un giorno decise infine di prepararlo e metterlo al forno; considerato che il vino bianco si sposava benissimo con il pollo, ne mise il più possibile fin quasi a far nuotare il pollo nel vino; quindi infilò la teglia con il pollo - sicuramente ubriaco per il troppo vino - nel forno.

Attese più del tempo previsto di cottura e aprì il forno; constatò - con vero rammarico - che l'animale era quasi crudo o, comunque, non cotto; il vino non s'era consumato; era sempre lì.

Era stanco di questo fastidiosissimo pollo e, in un baleno, decise sul da farsi. Prese il tutto, e, senza esitare, mise il pollo nella pattumiera e si liberò del liquido soprattutto a base di vino bianco, nel quale il pollo era immerso.

Quel fallimento iniziale fece imparare all'attorucolo, pur teoricamente, tantissime cose sull'arte culinaria senza, tuttavia, invogliarlo a cucinare qualcosa di diverso dalle famose due uova al tegamino, se proprio indispensabile.

Le tante cose apprese sull'arte culinaria gli consentirono di far apprezzare anche quest'aspetto del Bel Paese ad amici e conoscenti e a tante altre persone dei paesi dove ha risieduto e lavorato. E sembrerebbe che, in questo almeno, sarebbe riuscito.

 

torna all'indice

Magnetismo istintivo