VIAGGIARE


UNA QUASI FREGATURA 



Più del solito era costretto, o si costringeva, ad impegnarsi nel lavoro. Restava molto fuori casa, vedeva poco la famiglia e, soprattutto nei confronti della moglie, si sentiva in colpa.

 La sera lei voleva uscire, incontrare gli amici, far qualcosa e lui sempre stanco; non aveva voglia di muoversi; nemmeno durante il fine settimana. Era sfinito e scontento.

Infine ebbe tempo e voglia; organizzarono un viaggio nel Paese del Re; fra l'altro, incontrarono un gioielliere con negozio nella hall dell'albergo, dove erano scesi.

Sembrava affidabile.

Fece vedere ai viaggiatori tantissime pietre, tutte belle e alcune di pregio. La moglie era combattuta fra un rubino e uno smeraldo.

Gli smeraldi visti, molto belli, costavano parecchi soldi. Non si sentivano di far acquisti senza il parere di qualcuno di loro fiducia e, comunque, dovevano far attenzione anche al denaro, limitato per loro anche in quel periodo.

Acquistarono un piccolissimo rubino, dal prezzo accessibile.

Ritornati nell'abituale città di residenza, lo fecero valutare; gli esperti confermarono che la pietra valeva non più di un quarto di quanto l'avevano pagata. 

Non accettarono la fregatura e pensarono a come rimediarvi; il marito ritrovò energie per spiegare la situazione ad un fidato collaboratore e lo pregò di telefonare al gioielliere confermandogli - al contrario - ch'era contento dell'acquisto e che avrebbe voluto comprare anche lo smeraldo, precisando quale, fra quelli già visti.

L'avrebbe portato il figlio, il gioielliere fece dire, la settimana successiva; aveva già in programma il viaggio in quella città.
Il figlio telefonò; concordarono l'incontro, per la stessa sera, a casa dei clienti.

Il giovane arrivò all'ora convenuta; lo fecero accomodare e mostrò lo smeraldo.

L'uomo lo prese tra le mani; lo guardò e poi lo diede alla moglie; la pregò quindi di conservarlo e di portare il rubino fasullo. Disse al giovane gioielliere quanto era stato valutato, aggiungendo che non aveva più intenzione di acquistarlo.

Lo restituì, precisando di trattenere lo smeraldo, in attesa di riavere i soldi pagati per il rubino.Il giovane si cambiò in volto, tuttavia rimase calmo e controllato.

Promise che sarebbe ritornato il giorno successivo, alla stessa ora, con i soldi e a riprendersi lo smeraldo ch'era stato obbligato a lasciare in deposito.

Tutto accadde come previsto; l'uomo evitò di passare per pollo, almeno in quella occasione e non acquistò più né rubino né smeraldo.

È stato un caso, un tentativo di scorrettezza insolito, pressoché unico nell'esperienza accumulata in quel paese.

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Il calesse