AMICI ANIMALI


DICK




Nel cassetto del padre, dopo la sua morte, il figlio minore trovò la fotografia ingiallita di un cane, che riconobbe subito. Voleva che anche questo simpatico, bastardo animaletto - come scherzando lo chiamava - fosse ricordato, anche dopo.

Da bambino, nella grande fattoria del nonno, c'erano tanti bei cani, grandi, dal pelo lungo e di vari colori; volevano bene a tutti i bambini di quella casa.

Una volta il nonno ritornò con il fucile sulle spalle. La nonna gli spiegò che aveva dovuto far morire il cane affetto da rabbia, malattia pericolosa per grandi e piccini.

Egli non capì bene e fu tristissimo per l'animale. Poi, non vide più cani fin quando arrivò il piccolo bastardo, il simpaticissimo Dick della foto.

Aveva fame, gli si dette qualcosa da mangiare e rimase in quella casa; stava giù in giardino e dormiva nel garage, non nell'abitazione. Era affezionato a tutta la famiglia, di più al babbo ed il bambino era quasi geloso. Voleva essere il prediletto anche dal cane che, per punizione e di nascosto, ogni tanto prendeva anche a calci.

Infine, non si sa più come, diventarono amici; forse il cane capì quello che il bambino voleva (attenzione, predilezione) e lo accontentò.

Quel ragazzo, ora, non poteva andar in nessun posto senza essere seguito a breve distanza da Dick. Era davvero noioso e invadente quel cane ma, in fondo, era molto contento quel giovanotto.

Gli anni passarono; il ragazzo ora studente andò all'università nella Città della Regione occidentale e quindi lasciò la famiglia ed anche Dick.

Il cane non lo seguiva più; ora aveva ben altri interessi, altre cose da fare! Non poteva più stare in famiglia e con il cane.

Ritornò a casa per le festività e, non vedendo Dick, domandò dove fosse; dissero ch'era morto. Provò dolore e grande tristezza; poi non pensò più a quell'amato animaletto , quasi non fosse mai esistito, per tantissimi anni, fin quando non vide quella foto sul retro della quale suo padre aveva annotato sono Dick e nient'altro.

 

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Amanda